8 Settembre 1981, Roma, Ospedale Policlinico Gemelli, qui nasco io.
Una laurea in Comunicazione, un corso professionale di fotografia, alcuni corsi di elaborazione digitale di immagini e poi anni di lavoro nel marketing di Ferrari, negli eventi e nel cinema. Una grande parte di me era convinta che per essere artisti o si nasce Dalì o Bresson o è anche solo inutile provarci e cosi per molti anni ho portato avanti la mia smisurata passione per le immagini facendo lavori che vedevo solo io o che al massimo regalavo agli amici più intimi.
Un giorno qualcosa però ha fatto clic. Dopo la lettura di un libro regalato da un’amica sul cambiamento del proprio modo di vedersi e pensarsi nel mondo, ho iniziato ad avere la netta sensazione che dovevo cambiare rotta, che dovevo iniziare ad accogliere la mia vena artistica invece che relegarla in uno scantinato, perchè forse non ero Bresson ma quello che facevo mi piaceva, piaceva agli altri e iniziavo a non vedere più motivi per non dedicarmici anima e corpo. La strada si stava cosi delineando in maniera sempre più netta, stavo iniziando a percepirmi come quell’entità che volevo essere e diventare: un’artista.
Piacere sono Ludovica Lugli e sono un’Artista.
Mi piace pensare che il digitale mi possa portare in mondi dove con la fotografia non potrei arrivare, inserisco quindi animali stupendi ed eleganti con sguardi quasi umani in posti abbandonati o in vetrine di negozi o bar di città.
Creo collage con correnti artistiche differenti che si ritrovano in un unico spazio senza tempo, unendo sculture del passato a stili dei grandi Maestri della pittura in una chiave Pop.
OPERE IN VENDITA
IL lavoro DI RICERCA ARTISTICA
Le creazioni di Ludovica Lugli portano lo spettatore in un mondo onirico ma allo stesso tempo intimo e delicato. Animali di ogni specie abitano luoghi magici e vivono in ambienti domestici in sostituzione dell’essere umano, come a volerci dire che loro ne sono quasi più meritevoli. Un’intimità sottolineata dall’uso di luci soffuse e calde, colori tenui e scenografie che rimandano quasi sempre al passato.
Cosi è nata l’opera “The refrigerator”.
L’elefante, che nonostante la sua enorme mole entra in cucina e si avvicina al frigorifero con delicatezza senza voler disturbare, come un’abitante della casa.
Un sottile linguaggio che attraverso le immagini ci narra come la natura stia cercando di ripristinare un suo equilibrio in questo tempo fintamente dominato dall’uomo.
Le opere di Ludovica sussurrano dolci emozioni, facendo sentire accolto chi le guarda.