Serigrafia Lego Bolcato Play Brick Not War
Play Brick Not War è la prima Serigrafia artigianale realizzata da Stefano Bolcato, presso PaintSerigrafia di Roma. L’opera è dedicata ad un tema purtroppo molto drammatico e attuale, raccogliendo idealmente il testimone da Obey (Frank Shepard Fairey) che per la sua opera “Make Art Not War” aveva guardato ai movimenti e slogan pacifisti americani degli anni ’60: Make Love Not War.
La Serigrafia Lego Bolcato Play Brick Not War viene fornita di Certificato di Autenticità : edizione Limitata a 75 esemplari, firmata, timbrata a secco e numerata a mano da Stefano Bolcato.
Stefano Bolcato vive e lavora a Roma dove si è formato presso la Scuola di Arti Ornamentali S. Giacomo e all’Accademia di Belle Arti di Roma.
La tecnica che maggiormente predilige è la pittura ad olio che gli consente di giocare con i colori ottenendo effetti di luce e sfumature cromatiche.
Le sue recenti opere sono un’interpretazione della pittura figurativa in chiave POP, attraverso una originale narrazione ispirata al mondo dei mattoncini LEGO.
Ha sviluppato una particolare sensibilità al tema del ritratto studiando e reinventando i capolavori della Storia dell’Arte da Leonardo da Vinci, Raffaello, Rene Magritte, Frida Kahlo e altri grandi maestri. Di recente i suoi dipinti, sono stati esposti :
- Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma
- Museo Archeologico a Salerno
- Museo della Permanente a Milano
- Palazzo Bonaparte a Roma
- Museo PALP a Pontedera
- Palazzo Albergati a Bologna
- Centro Culturale Altinate San Gaetano a Padova
- Museo degli Innocenti a Firenze
- ImagoLego a Roma.
La serigrafia di Stefano Bolcato, in vendita nel nostro negozio online, è stampata a mano su carta Fabriano Rosaspina da 220gr. avorio in tiratura limitata di 75 esemplari, numerati timbrati a secco e firmati dall’artista.
Tutte le Serigrafie di Stefano Bolcato sono accompagnate da Certificato di autenticità.
Come è iniziato il percorso di ricerca artistica di Stefano Bolcato?
“E’ una storia un po’ particolare. Non so in quanti se lo ricorderanno, ma parecchi anni fa accadde un fatto che su di me ebbe un grande effetto. Nel 2015 ci fu un grosso furto di opere d’arte di inestimabile valore a Castelvecchio, Verona: quadri di Tintoretto, Rubens, Mantegna e altri celebri pittori, spariti nel nulla. La notizia mi lasciò senza parole e ne parlai con altri colleghi per provare a fare qualcosa insieme che avesse un significato e che attirasse l’attenzione sul fattaccio. Ebbene, ognuno di noi scelse un quadro tra quelli rubati per reinterpretarlo a piacere in forma di street art, così da avere maggior visibilità possibile. Io scelsi un quadro del 1500 di Francesco Caroto e feci un enorme murales a Roma, reinterpretando i personaggi con i Lego. Quello fu la mia prima rappresentazione di un’opera antica reinterpretata con i mattoncini colorati…”
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